7.10.09

Richard Kern

Richard Kern è nato a Roanoke Rapids, nel North Carolina, nel 1954; egli fa risalire la scoperta della sua vocazione trasgressiva all’incontro avvenuto quando aveva solo diciassette anni, con un gruppo di ragazze hippy newyorkesi. Le ragazze, vivaci e disinibite, gli raccontarono liberamente delle proprie esperienze sessuali, e lui si sentì proiettato in un mondo di cui aveva finora solo favoleggiato. Nel 1983 comprò una macchina superotto e cominciò a girare documentari sulla vita e le attività di quelle stesse persone che abitualmente frequentava; i suoi cortometraggi vennero spesso utilizzati come installazioni scenografiche sulle quali si esibivano gruppi musicali. Molti dei musicisti con cui collaborò in quel periodo, sarebbero stati, poi, gli autori delle musiche dei suoi film degli anni successivi. Protagonisti di quei film erano personaggi come Nick Zedd, Lydia Lunch, Lung Leg, Casandra Stark, i Sonic Youth, Tommy Turner, Audrey Rose e altri ancora. I film di Kern sono pieni di rimandi alla cultura “bassa” popolare, alternativa giovanilistica, rockeggiante, con rimandi all’estetica trash, al genere exploitation e alle produzioni porno visibili nei locali della 42° Strada. I suoi film sono concisi, essenziali, a volte durano solo cinque minuti o anche meno; in essi però si concentra una violenza grafica ed espressiva che giunge ai limiti del parossismo. Gli atti sessuali, rappresentati in maniera cruda, violenta, realistica, sono, il più delle volte solo una maniera attraverso cui Kern esplora i modi e le forme del potere. Una sessualità che va al di là dell’erotismo e della pornografia, oscena, ma solo nel significato etimologico del “mettere crudelmente in mostra”. Se Zedd è, indubbiamente il cinema della trasgressione – quello che ne incarna i caratteri più decisi e coinvolgenti – Kern è quello che ha prodotto il corpus di opere che meglio e, in maniera più articolata, definiscono le caratteristiche del movimento. Dalla loro collaborazione sono nati alcuni tra i prodotti più rappresentativi del Cinema della Trasgressione; ci riferiamo in modo particolare a Thrust in me, inserito nella tetralogia che va sotto il nome complessivo di Manhattan Love suicides (1985). Qui, la reale forza trasgressiva non è contenuta solo nella storia ma anche nello stile, nella scarna essenzialità, nella capacità di parlare esclusivamente con le immagini. L’esordio cinematografico di Kern data 1983, Goodbye 42nd Street, che dura solo cinque minuti, durante i quali il regista percorre la famosa strada newyorkese del cinema, dei teatri, ma anche delle sale a luci rosse e dei locali strip-tease. La sua cinepresa inquadra negozi, vetrine personaggi pittoreschi, semplici passanti, pubblicità di film e spettacoli. Scritte apparentemente casuali che torneranno con un ruolo ben preciso anche in altri film di Kern, hanno il sapore di dichiarazioni tematiche. Una di queste, A savage blood fest, precede il manifesto di Al Pacino e la pubblicità di Scarface, uno dei film più crudi di Brian De Palma. Si procede per accostamenti, per affinità di sensi, per simbolismi. La strada dello spettacolo per antonomasia e le storie di malavitosi che tutto controllano e tutto possono non solo coesistono ma si sovrappongono; alle sequenze della strada si alternano altre sequenze più crude, immagini di una realtà che vive al di là della parete , dietro la facciata: atti sessuali violenti, violenze domestiche, rapporti omosessuali. Un suicidio chiude il film: un uomo si spara un colpo di pistola in bocca, il suo sangue imbratta il muro dietro di lui, da quel sangue nascono le parole dei titoli di coda. Kern dimostra subito come il cinema underground possa con pochi mezzi e la semplice forza delle idee, penetrare come un bisturi affilato nel cuore della realtà contemporanea.

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