3.10.09

Fabrizio Plessi

Fabrizio Plessi nasce a Reggio Emilia. Compie i suoi studi al Liceo Artistico e all'Accademia delle Belle Arti di Venezia dove in seguito sarà titolare della cattedra di pittura. Il tema centrale del suo lavoro è l'acqua, presente in installazioni, films, videotapes e performances. Le sue opere vengono esposte al padiglione sperimentale della Biennale di Venezia nel 1970 e alla successiva Biennale del 1972. Plessi ha già presentato le sue opere in spazi pubblici come il Palazzo dei Diamanti di Ferrara, la Stadtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco, l'Internationaal Cultureel Centrum di Anversa (1975-1978-1980) e il Palais des Beaux Arts di Bruxelles (1975, 1983). La sua completa opera video viene presentata al Centre Pompidou, Beaubourg di Parigi. Da quest'anno in poi, i suoi lavori toccano da vicino la natura ambientale delle possibilità del video, incorporando strutture tridimensionali. Il rapporto illusionistico fra rappresentazione e realtà dell'elemento liquido compare amplificato nelle estreme possibilità tecnologiche della riproduzione meccanica ed elettronica. La Germania rende omaggio a Plessi con la grande retrospettiva curata da Carl Haenlein dal titolo Traumwelt a Berlino al Martin Gropius Bau. La mostra, che copre un'area di 5000 mq ed è dedicata alle contraddizioni e alle urgenze delle città del mondo, si può considerare la più vasta e più completa mostra dell'artista. Poi la suggestiva installazione I Lavatoi dell'Anima, una nuova versione di Bombay-Bombay, con le musiche di Michael Nyyman in collaborazione con un gruppo di solisti indiani al nuovo museo Es Baluard di Palma de Mallorca. A Milano per il Futurshow crea all'ingresso una gigantesca cascata digitale che si incendia a tempi alterni. Ad Artefiera espone per la prima volta con grande successo una nuova serie di cumuli di pietre, oniriche ed evocative, dal titolo Digital Stones. Per il Kistefoss Museet in Norvegia, Plessi è invitato a ridisegnare un'ampia area d'archeologia industriale. Crea per l'occasione Memory Motions nove grandi installazioni di tronchi rotanti con movimenti aleatori a diversi livelli su strutture meccaniche. L'opera rimarrà esposta permanentemente.

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