5.10.09

Merce Cunningham

Merce Cunningham è nato nel 1919 Washington, è considerato il padre della danza contemporanea, colui che, rompendo con ogni convenzione, dal balletto a tema, al rapporto riflessivo musica-danza, rigetta l'accezione della scrittura coreografica, ed è sempre stato al centro delle più roventi dispute sull'arte d'avanguardia, ma con un atteggiamento di sereno distacco. Affascinato dalle idee musicali di John Cage, che frequentava la sua stessa facoltà, ma in qualità di docente, alla fine degli anni '30 instaura uno dei più saldi legami tra un coreografo e un compositore nella storia della danza. Cunningham è stato danzatore nella famosa compagnia di Martha Graham. Nel '44 ha presentato a New York la sua prima coreografia, con musica di Cage, e nel 1953 ha fondato la Merce Cunningham Dance Company, di cui Cage è stato sino al ’92 consulente musicale. Negli anni ‘40 ha attuato l'idea della danza contemporanea come a moving image of life, separando la musica dalla danza e ricorrendo all’indeterminazione, cioè il montaggio casuale dei movimenti. Nel ’52 lo vediamo partecipare, con l'amico Robert Rauschenberg, al Theatre Piece di Cage, che dà l'avvio ad un nuovo movimento teatrale: quello dell'happening. In queste performance la sua danza solistica viene giustapposta a un brulicare di concomitanti e autonome azioni artistiche ed egli ne ricava nuovi stimoli per la messa a fuoco della sua nuova danza. Tre, sono i punti caratterizzanti della Merce Cunningham Dance Company: riesplorare il balletto includendo però i gesti quotidiani e l'immobilità; distruggere la prospettiva rinascimentale danzando liberamente in spazi non più solo teatrali; eliminare ogni coinvolgimento emotivo che potesse distogliere l'interprete dalla concentrazione sul movimento.Oggi pezzi da museo, quelle scene erano firmate da giovani artisti come Rauschenberg e Jasper Johns. Conchiusa nelle leggi dell'aleatorietà, la danza di Cunningham si affermò definitivamente negli anni '70; nel periodo della contestazione giovanile, le opere sono ruvide e concrete, ma divengono anche ironiche e modulari con l'introduzione degli Events: sorta di collage di pezzi presi, a caso, da varie coreografie ideate a partire dal 1962 per essere presentati negli spazi più diversi: gallerie d'arte, musei, luoghi all'aperto. Le coreografie d'esordio della Merce Cunningham Dance Company, si resero tollerabili al pubblico nel tempo solo grazie all'atletismo e alla perfezione tecnica dei danzatori. Il movimento resta il protagonista assoluto, in tutta la sua più sublime efficienza fisiologica. Il movimento dei ballerini è puro, spersonalizzato, come d’altronde, l’opera dadaista, che ricerca un’arte del tutto impersonale. Lui riesce ad eliminare la trama, perfino la musica. Queste assenze sono compensate dal largo uso del computer per montare i suoi spettacoli. Dopo che il suo linguaggio era entrato in perfetta sintonia con gli artisti emergenti dada e pop, dagli anni '70 ha utilizzato film e video, computer e realtà virtuale per sperimentare nuove frontiere della danza. In ogni spettacolo della sua lunghissima carriera, i tre elementi portanti della danza, cioè suono, movimento e immagine, interagiscono in un'inconscia indeterminatezza, al di là di qualsiasi condizionamento storico e culturale. Le coreografie degli anni '80 rappresentano il culmine del suo aspetto tecnicistico: gli elementi scenografici sono ridotti al minimo, le sue rappresentazioni tornano a essere evocative come negli anni '40. È stato il primo ad usare strumenti tecnologici assieme alla danza (i televisori), ad avvalersene nella composizione coreografica e a collaborare con famosi film-makers e video-artisti. Egli rifiuta di affidare le ragioni del suo talento alla sola genialità o sensibilità artistica, che pure in modo tanto spiccato possiede; ma all'attuale fase creativa. Dopo la scomparsa di John Cage, scrive Ocean (1994). Altri compositori, del calibro di C. Wolff, M. Feldman, D. Tudor, e La Monte Young, accompagnano le esplorazioni dinamiche del corpo nello spazio di questo artista. Il lavoro di Merce Cunningham è stato "Trovare i limiti della danza", annullando ogni tradizione e ogni preconcetto, trasformando la danza in qualcosa di impossibile, ma reale.

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