13.9.12

Stephen Beck

E' un videoartista in attività già dal 1967. Le sue performance, i video e le sue sculture sono state acquistate in tutto il mondo da vari collezionisti. L'artista ha recentemente presentato il suo lavoro alla mostra "Conversazioni con artisti contemporanei" a New York. Inoltre Stephen Beck è laureato in ingegneria elettronica e scirenze informatiche.
Videoinstallazioni:
"ATMOSFERE"
E' una videoistallazione ambientale svolta in Giappone.
Una serie di immagini si presenta in quattro isole, ognuna che va da uno a tre metri di lunghezza e uno di altezza, è costruito con un legno d'acero giapponese con monitor CRT sepolti nei materiali.
Le isole rappresentano: Acqua, Terra, Fuoco e Gaia. Nei monitor CRT venivano inseriti immagini di acqua, onde e fuoco.
Di conseguenza nell'isola dell'acqua le immagini di onde d'acqua che scorre in un ruscello. Nell'isola del fuoco invece le immagini delle fiamme CRT traformano i sassi in carboni ardenti. Nell'isola di Gaia, la sfera che riflette pioggia sulla superficie del CTR, che è coperto da sale marino mescolato con cristalli di silicio, utilizzati per produrre i chip elettronici a circuito integrato contenete nel video.

"TESSITURE VIDEO"
Tessiture video è un video legato al moderno(video)e l'antico(tessitura). Il video è basato sulle poetiche rime della matematica, gli algoritmi, visualizzazioni in tempo reale sulla trama e ordito di travi orizzontali e verticali e sui pixel LCD. Nel video tssiture milioni di modelli si replicano fino a formare le tessuti intrecciati e l'dea del video era quella di riflettere e riconoscere i collegamenti tra i sistemi elettronici moderni più l'antica arte della tessitura.
Tessiture Video è stato trasmesso in televisione a livello nazionale nel 1976.

The Bureau of Inverse Technology

I Bureau of Inverse Technology o anche chiamati BIT (formatasi nel 1991) , sono un Information Agency al servizio della società dell'informazione.
E' composto da un collettivo di ingegneri - artisti che occasionalmente si avvalgono del supporto di economisti e avvocati.
Diventati famosi per i loro progetti di ingegneria visionaria alla cui base c'è la volontà di smontare la tecnologia e usarla nei modi più imprevisti.
Sono coinvolti della progettazione alla distribuzione e alla documentazione dei prodotti radicali sulla base di componenti disponibili in commercio come fotocamere, radio, reti, robots, sensori etc.
Anche se il loro lavoro è stato a lungo a disposizione del pubblico, i BIT hanno mantenuto per alcuni anni la loro identità nascosta.

Opere
Tra le più famose:

- Bit Plane (1997): Un mini aereo spia sviluppato "con i ricchi residui della tecnologia di precisione della guerra fredda" che è stato mandato in missione sulle aree off limits dei laboratori informatici e aeronautici della Silicon Valley.

- Suicide Box: E' un sistema di rilevazione di movimento video, posizionato sul Golden Gate Bridge (San Francisco nel 1996).
Fissava il ponte costantemente e quando ha riconosceva un movimento verticale, catturava una registrazione video. I video risultanti sono stati il flusso continuo di persone che saltano giù dal ponte.
Il Golden Gate Bridge è la destinazione suicidio prima negli Stati Uniti.

- Bit Radio (2002): Un sistema automatico di inserimento di brevi messaggi non autorizzati sulle frequenze FM della stazione radio interna del World Economy Forum.

11.9.12

George Kuchar

George Kuchar(New York 1942-San Francisco 2011) è stato un regista americano di film e corti underground.
E' stato un uomo di molte carriere;a 12 anni ha iniziato a girare film con la collaborazione del fratello gemello Mike. Questi primi lavori ,svolti con una telecamera da 8-mm,sono sensazionali remake di film di Hollywood e di serie B. Ha studiato presso la scuola d’arte industriale( High School of Art and Design),laureandosi nel 1960. Intanto girava una serie di video diari,”The Weather Diaries”,nei quali documentava  le sue visite annuali allo squallido motel El Reno in Oklahoma. Nel 1971 gli è stato offerto un lavoro di insegnante presso il dipartimento dell’istituto d’arte di San Francisco,dove ha insegnato fino al 2011,anno della sua morte,a causa di un cancro alla prostata.
Ha diretto più di 200 film e video,di cui più di 15 con suo fratello Mike e altri con i suoi allievi.I suoi lavori sono archiviati al Video Data Bank e Electronic Arts Intermix.Tra i più famosi ricordiamo:

-Hold Me While I’m Naked(1966)
-I,an actress (1977)
-The Mongreloid (1978)
-It came from Kuchar(2009)

Hold Me While I'm Naked è il suo film più famoso e semi-autobiografico,ed è stato nominato uno dei cento migliori film del 20° secolo dal Village voice.
E' ricordato anche per la sua tecnica lo-fi,ovvero,film o corti realizzati con pochi fronzoli e con attori improvvisati,tra cui Kuchar stesso.

Marina Abramović


“La mia casa è il mio stesso corpo”

Marina Abramović (Belgrado, 30 novembre 1946) è una artista di origine serba, attiva nel campo della Body art.  É un'antesignana nell'uso dell'arte performativa come forma di arte visiva. Da sempre utilizza il corpo sia come soggetto che come mezzo. Mette alla prova i limiti fisici e mentali del suo essere, arrivando a sopportare dolore, sfinimento e a correre dei rischi alla ricerca di trasformazioni emotive e spirituali. Si dedica alla creazione di opere che ritualizzano le semplici azioni del vivere quotidiano, come stare stesi oppure seduti, pensare o sognare che sono in sostanza espressioni di un unico stato mentale. In quanto esponente vitale di una generazione di performance artista d'avanguardia, Marina Abramović è autrice delle primissime esibizioni che hanno fatto la storia della performance art ed è l'unica che ancora continua a produrre opere importanti destinate a lasciare il segno.

Durante le performance eseguite dai primi anni Settanta il pubblico assisteva alle sue azioni, così come a quelle della francese Gina Pane, con un distacco totale, come se si trattasse di una rappresentazione totale. Assunse farmaci per epilettici attendendone l'effetto, si fece scorrere sul viso un serpente, nel sotterraneo della Biennale di Venezia, con la performance “Balkan Baroque", lavò un mucchio di ossa di bovino per otto ore al giorno, cantando litanie e lamenti, tra video che celebravano la sua appartenenza ad un paese dilaniato dalle guerre in quegli anni: azioni tutte fondate sull'esibizione del massimo autocontrollo, della capacità di tollerare ogni sorta di paura, umiliazione e fatica.

5.9.12

Alan Turing


Turing è considerato il padre dell’intelligenza artificiale. Nato in India da Sara e Julius Turing, nasceva 100 anni fa a Londra il 23 giugno 1912. Sin dalla prima infanzia dimostrò predilezione verso le materie scientifiche, a discapito di quelle umanistiche che lo fecero diplomare a stento. Ebbe modo di approfondire gli studi fisico-quantistici e matematici al King’s College di Cambridge, dove si laureò col massimo dei voti. Si dedicò allo studio della teoria delle probabilità e alla matematica logica, riuscendo a rispondere al problema della deicidibilità posto da David Hilbert, che lo spinse all’intuizione di una macchina universale capace di obbedire a qualsiasi tipo di istruzione data (macchina di Turing). 
Nel 1936 Turing fu invitato a Princeton, negli Stati Uniti, dal logico Alonzo Church, che in maniera indipendente aveva risposto anch’egli al quesito di Hilbert. A Princeton ebbe modo di lavorare con scienziati del calibro di Albert Einstein. Turing riuscì a mettere in mostra le proprie capacità anche negli Stati Uniti, ma volle necessariamente tornare in Inghilterra prima dello scoppio della seconda guerra mondiale.
Durante la guerra fu integrato come crittografo al dipartimento segreto di crittoanalisi di Bletchley Park al fine di decifrare i messaggi scambiati tra diplomatici e militari della Potenza dell’Asse. Per violare i cifrari tedeschi della macchina nazzista Enigma, Turing perfezionò la macchina polacca “Bomba” dando vita, grazie alla collaborazione con Max Newman, a Colossus (forma embrionale del computer). Al termine della guerra fu invitato al National Physical Laboratory a Londra, dove disegnò il suo primo modello di computer, l’Automatic Computer Engine.
In seguito si dedicò alle attività sportive, gareggiando a diverse maratone. Nel 1952 fu arrestato per omosessualità, dopo aver denunciato il suo ex amante per un furto in casa. Fu perseguitato dal Governo Britannico, e gli fu inflitta come pena la castrazione chimica, che gli causò impotenza e crescita del seno. Nel 1954 lo trovarono in casa morto suicida con una mela avvelenata, prendendo spunto dalla favola di Biancaneve, da lui apprezzata fin da bambino.

4.9.12

Gregg Bordwitz




Gregg Bordwitz è un’artista e scrittore, nato a Brooklyn nel 1964. Lavora come professore presso il Dipartimento di Film, Video New Media e Animazione della School of The Art Institute di Chicago, e presso la facoltà Whitney Independent Study Program, ed è un importante attivista nelle campagne per la lotta all’AIDS.
Nel 1985 egli scopre di esser positivo al test dell’HIV e tale esperienza lo segna a tal punto da influenzare gran parte della sua produzione artistica e letteraria. Molte delle opere infatti trattano l’esperienza diretta dell’artista nell’affrontare la malattia, tra queste vi sono: "Some Aspects of a Shared Lifestyle", 1986; "Fast Trip Long Drop" 1993, un documentario autobiografico in cui egli analizza gli avvenimenti postumi alla positività del test, "Habit" 2001, documentario autobiografico, "The AIDS Crisis Is Ridiculous and Other Writings"1986-2003, una collezione di scritti pubblicati nel 2004 dalla MIT Press e premiati nel 2006 con il prestigioso titolo Frank Jewett Mather Award.

Tra le altre opere vi sono:

  • A Cloud in Trousers, 1995
  • The suicide, 1996
  • - The History of Sexuality,Volume One By Michel Foucault 2010  in collaborazione con Paul Chan.

Negli ultimi anni Gregg Bordwitz ha posto la propria attenzione sulle performance :

  • Testing Some Beliefs , lettura improvvisata presso Iceberg Project (chicago), Murray Guy (New York), Temple Gallery (Philadelphia), e il Modern Art Museum of Fort Worth (Texas).
  • Sex Mitigating Death: On Discourse and Drives; A Meditative Poem, presentata nel 2011 presso il Tate Modern, Londra.