4.10.09

Lara Baladi

Lara Baladi è nata a Beirut il 1969 e vive vive al Cairo.
Il suo linguaggio artistico è onirico e visionario, illuminato da radici mitologiche. Oriente e Occidente si fondono nei suoi lavori, che attingono democraticamente ad una svariata fonte di media. Che sia fumetto, cinema, rotocalco, televisione, cartolina postale o videogame è del tutto indifferente. La laurea in economia internazionale, conseguita all’Università londinese di Richmond nel 1990, l’ha messa nel cassetto da subito, per dedicarsi alla fotografia, a cui affianca anche videoarte e installazioni.
Mentre si apre a Roma la sua prima personale italiana (sempre alla Galleria Brancolini Grimaldi, un annetto fa, erano stati esposti alcuni suoi lavori fotografici, in occasione della collettiva Personae & Scenarios), altre sue opere sono state esposte alla Biennale di Sharjah negli Emirati. Il filo conduttore è proprio la grande foto digitale su alluminio, Caleidoscopio (2007) - infinita ripetizione di motivi tratti dalle varie culture, dall’occidente al modo arabo, passando per il Tibet, tratta dall’installazione di Sharjah, Roba Vecchia. The wheel of Fortune, per la cui realizzazione l’artista si è avvalsa di un programma informatico appositamente realizzato per permetterle di proiettare migliaia di combinazioni di immagini sempre diverse.
Non c’è sua opera che si possa considerare conclusa. È sempre un work in progress, in cui il lavoro precedente fornisce nuovi spunti di riflessione per quello successivo. Così è per il grande arazzo fatto realizzare in Belgio, che occupa due pareti contigue di una sala della galleria romana. Il titolo è Oum el Dounia (madre della terra), lo stesso del lavoro commissionato a Baladi nel 2000 dalla Fondation Cartier Pour l’Art Contemporain di Parigi.

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