23.4.11

Emiliano Zucchini

Emiliano Zucchini nasce a Frascati (RM) il 21 agosto 1982. Vive e lavora tra Roma e Senigallia.
La sua ricerca artistica spazia tra la pittura, la fotografia e la video-arte. Nel 2006 entra a far parte del collettivo Artezoom che vede la presenza di artisti storici italiani quali Antonio D'Agostino e Maurizio Cesarini e di altri giovani artisti sanmarinesi, Nico Macina, Michela Pozzi e Lionice Cola. Con questo collettivo espone nel 2006 alla Galleria Nazionale d'Arte contemporanea di San Marino, nel 2007 a Shangai presso il Biz Art Center, a Roma presso la Galleria Sala Uno e nel 2008 a Philadelphia presso il Crane Art Center. Espone inoltre all'evento collaterale "13x17", curato da Philippe Daverio, alla 52° edizione della Biennale di Venezia. Nello stesso anno presente alla prestigiosa collettiva Osservare il Pensiero Riflesso tenutasi alla Mole Vanvitelliana di Ancona. Nel 2010 il MUSINF, il Museo dArte Moderna e Contemporanea di Senigallia, gli dedica una personale dei suoi ritratti fotografici eseguiti ad artisti contemporanei, la mostra è curata dall’artista Maurizio Cesarini e tra gli ospiti invitati è presente l’artista e amico Elio Marchegiani. Successivamente espone nella collettiva “The Collective Eye”, (che vede la presenza di artisti internazionali quali Joseph Beuys, Gunther Brus, Maurizio Cesarini, Antonio D'Agostino, Nam June Paik, Allan Kaprow, Oleg Kulik, Urs Luthi, Marcello Mazzella, Hermann Nitsch, Yoko Ono, Gina Pane, Shozo Shimamoto, Wolf Vostell ) presso gli spazi dell’Arco Amoroso in Ancona. Le sue opere sono presenti in collezioni private e museali.

16.4.11

Gianni Toti

Gianni Toti (Roma, 24 giugno 1924 - Roma, 8 gennaio 2007) è stato videoartista, poeta, scrittore,traduttore, attore, regista televisivo e cinematografico e sperimentatore assai versatile. Con i suoi lavori di videoarte, definiti “video-poesie”, ha partecipato a tutti i principali festival internazionali. La grande avventura totiana ha inizio durante la seconda guerra: partigiano nelle prime file della resistenza prima, cronista del quotidiano “l’Unità” poi, Toti gira il mondo come inviato speciale, passando per congressi e rivoluzioni. All'inizio degli Anni Ottanta, la sua volontà di sperimentare nuovi linguaggi, gli fa scoprire il “video”come mezzo di comunicazione; inizia una sperimentazione in cui si fondono poesia, cinema e arte elettronica, creando un nuovo linguaggio, che lui stesso definisce "Poetronica" (videopoesia e poesia elettronica), realizzando numerose “VideoPoemOpere”, ovvero, composizioni videografiche dove la dominanza del suono, tipica della comunicazione video, è riportata verso la poesia che guida, con le sue accensioni, le sue pause e i suoi ritmi, le accumulazioni di immagini. Forse unico, fra gli autori video internazionali, a creare un discorso sul mondo fatto di immagini potentemente articolate, fino ai limiti estremi delle possibilità dei linguaggi elettronici (e, quindi, fino ai limiti estremi del noto, del già pensato, dell’ovvio, inteso sia come luogo comune dominante che come luogo comune alternativo). Non documentari, quindi; non opere classicamente narrative; non saggi sociologici, didascalici, dimostrativi. Ma pensieri formati da e per immagini e suoni, costruzioni da guardare - capire – rielaborare- per leggere in modo diverso il mondo. Realizzando le sue opere ha collaborato con centri specializzati culturali, come CICV (Centre de Recherche Pierre Schaeffer, a Montbéliard-Belfort, Francia), che gli ha dato la possibilità di utilizzare tecnologie e di confrontarsi con tecnici esperti per la creazione di progetti artistici. Nelle sue opere Toti mescola storia, politica, leggende, tradizioni orali, la cultura popolare. La sua scrittura contiene espressioni idiomatiche, neologismi, parole tratte da molte lingue.