9.6.11

Studio Azzurro

Studio Azzurro è un gruppo di artisti internazionali, fondato nel 1982 da Paolo Rosa (arte visiva e cinema, leader del gruppo, si era fatto conoscere sin dagli anni Settanta con prove di cinema sperimentale), Fabio Ciriifino (Fotografia), e Leonardo Sangiorgi (grafica) a Milano. Nel 1995 si è unito al gruppo Stefano Roveda, esperto in sistemi interattivi luogo di produzione video e ricerca artistica. Essi si esprimono con i linguaggi delle nuove tecnologie, improntati ad un recupero del legame tra arte, scienza e società che ritengono si sia rotto a partire dall’età post-rinascimentale. Studio azzurro è figlio dei fermenti culturali degli anni Settanta, portando con sé l’insofferenzaper i confini, per le differenze codificate tra le diverse forme d’arte. Infatti con l’uso del video hanno fatto teatro e musica, cinema e performance, e soprattutto levideoinstallazioni che loro preferiscono chiamare «videoambientazioni». L’intenzione programmatica del gruppo milanese consiste piuttosto nel rilevare letrasformazioni in atto attraverso l’esplicitazione del più autentico significato del video come «sistema simbolico» della contemporaneità, capace in sé di riassumere il mutamento epocale. Studio Azzurro delinea fin dagli esordi quelle che possono essere considerate le linee guida del suo lavoro: carattere ambientale dell’opera, che si fa più propriamente «evento», situazione, luogo dove intrecciare liberi percorsi narrativi; ruolo centrale dello spettatore, inscritto com’è in un percorso narrativo, che stimola il pieno investimento del suo immaginario e lo modella come componente costitutiva essenziale, capace di realizzare le potenzialità dell’opera; neutralizzazionedell’apparato tecnologico, per mettere in scena un complesso gioco di interscambio tra reale e virtuale sfruttando così a pieno le possibilità poetiche ed espressive dei mezzi elettronici, che così tanto incidono nelle relazioni della nostra epoca. Il suo ambito di ricerca artistica si esprime quindi con i linguaggi delle nuove tecnologie, concentrando l’indagine sulle loro possibilità poetiche ed espressive. L’essere aperti a nuove possibilitàlinguistiche ha fatto sì che Studio Azzurro sviluppasseorientamenti molto particolari: l’integrazione tra immagine elettronica e ambiente e la partecipazione degli spettatori allo spettacolo. I lavori di Studio Azzurro si caratterizzanoper la presenza del pubblico in scena, questi diventa parte integrante del significato dell’opera animata, appunto, con l’intervento degli spettatori, che costituiscono il punto di forza originale della creatività tecnologica messa in circolo da vent’anni a questa parte dal gruppo milanese Studio Azzurro. La prima tranche di lavori rilevante sulla scena della videoarte europea di "Studio Azzurro" è quella delle video-ambientazioni, dal 1982 al 1993, in cui l'impiego di monitor televisivi instaura una dialettica minimale con l’ambiente : "Luci di inganni", "Il nuotatore", "Veduta", "il ciclo "Osservazioni sulla natura". In una successiva fase di ricerca, iniziata nel 1995 e tuttora in corso (quella degli ambienti sensibili, cioè videoinstallazioni animate con l’intervento degli spettatori), scompaiono i monitor televisivi e l’immagine video-proiettata dilaga nell’ambiente, adattandosi ai materiali più diversi, con l'invenzione di sistemi di immagini audiovisuali che si modificano al tocco esterno (passaggio di dita o di piedi, batter di mani, voci ecc.). Nascono così grandiambientazioni interattive: "Tavoli" (1995) "Totale della battaglia" (1996), "Il soffio sull’angelo" (1997). Attraverso questi videoambienti, ambienti sensibili e interattivi, performance teatrali e film, Studio azzurro, ha segnato un percorso che è riconosciuto in tutto il mondo, da numerose e importanti manifestazioni artistiche e teatrali. Oltre che in opere sperimentali, l’attività del gruppo si lega ad esperienze più divulgative come la progettazione di musei e di esposizioni tematiche, coniugando lucidaconsapevolezza e forte sensibilità sociale, I Videoambientiassociano un dispositivo elettronico ad uno spazio fisico, componendo racconti che si estendono nel tempo in frammenti indipendenti, la cui unità è ricostruita dallavisionarietà dello spettatore, disponibile a farsi coinvolgere dall'opera. In entrambi i casi, ha tentato di costruire un contesto comunicativo che veda una attiva e significativapartecipazione dello spettatore all’interno di un impianto narrativo, ispirato a una multitestualità e ad una continuaoscillazione tra elementi reali e virtuali. Nel 1996 veniva realizzata una videoinstallazione permanente nel Museo New Metropolis di Amsterdam, "Il giardino delle anime".Alla continua ricerca di un’arte diffusa che si serve di un rinnovato utilizzo creativo dei nuovi sistemi mediatici, il gruppo si è mosso in collegamento con le scuole, i centri sociali, i gruppi di emarginati, operando con gli strumenti dell’arte, confrontati però con l’invadenza, fortemente avvertita, dei mezzi di comunicazione. Il loro obiettivo tende a riassumere il mutamento epocale, coinvolgente sia il pensiero dell’arte, sia l’universo della comunicazione, fino ad arrivare alle modalità percettive di base del singolo individuo. Il gruppo è impegnato anche in esperienzeinterdisciplinari di teatro, musica, danza. La ricerca di Studio Azzurro abbraccia anche il mondo del corto e dellungometraggio, in uno spirito di continuasperimentazione.

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