13.6.11

Matthew Barney

Matthew Barney, artista, regista e scultore statunitense,si esprime attraverso opere multimediali, installazioni, scultura, fotografia e disegno. La sua opera più nota è il ciclo dei film THE CREMASTER ed è inoltre noto per il suo progetto DRAWING RESTRAINT, letteralmente “impedimento al disegno”, dove si ricorda la collaborazione con la moglie Bjork in Drawing Restraint 9. I film sono una grande mistura di storia, autobiografia e mitologia in un universo intensamente particolare nel quale immagini e simboli sono esageratamente livellati ed interconnessi. Anche se Barney scrive, interpreta, dirige e produce film, dai quali trae oggetti e disegni per esposizioni, non lo si considera propriamente né un regista né un attore ma,in toto,un artista. Nasce a San Francisco, in California il 25 marzo del 1967. E’ importante dire che il Barney adolescente è molto distante da quello che sarà poi successivamente. La sua creatività sembrava quasi nascosta nel corpo di un capitano della squadra di football della sua scuola. Diplomatosi, nell’estate di quello stesso anno cerca lavoro per iscriversi nell’università di Yale in Connecticut alla facoltà di medicina, intraprendendo la carriera di fotomodello. Dopo due semestri di università inizia a seguire i corsi del dipartimento di Arte Visive, concludendo i suoi studi con una video-tesi dal titolo “Field Dressing” (superficie Fasciata) costituita da un video realizzato in due stanze dello stabilimento di Yale. La sua carriera artistica è sostenuta da Barbara Gladstone conosciuta durante l’ esposizione della sua video-tesi a New York, personaggio chiave grazie al quale riesce ad esporre in tutto il territorio degli Stati Uniti d’ America. Nel 2001 conosce la pop star irlandese bjork trovando in lei una compagna onnipresente e una madre per la sua piccola bambina data alla luce nel 2002. Fin dai suoi primi lavori il tema dell’identità sessuale è sempre stato il centro delle sue opere, ricordiamo infatti il ciclo di “The Cremaster” dove lo stesso titolo si riferisce al muscolo che eleva e abbassa il sistema riproduttivo maschile secondo la temperatura,la stimolazione esterna o la paura. The Cremaster Cycle è una serie di cinque film, apparsi in volontario disordine cronologico, prodotti dalla Barbara Gladstone Gallery e dal Guggenheim Museum di New York. Il risultato è un’epopea surreale ed enigmatica,in cui tutti i film parlano indirettamente della trasformazione fisica del corpo, analizzata sempre con un occhio scientifico e mai sessuale. Le metafore sessuali sono a volte evidenti, a volte nascoste, ma sempre rilevanti nel contesto generale della mitologia di Barney.In The Cremaster è evidente il riferimento ai maestri della pittura e del cinema che rivisita in maniera del tutto personale. Drawing Restraint è spalmato in un arco di 23 anni ed è composto di 18 parti: Il complesso dei "disegni sotto sforzo" è un progetto basato sulla performance, che prende corpo in video, fotografie e sculture e si fonda sull'idea che la forma sia il frutto della lotta contro una resistenza. In questo progetto Barney analizza la relazione tra la resistenza e la creatività mostrando corpi artistici ed atletici che lavorano all’estremo del limite fisico. L’ artista pone l ’uomo, fatto di mente ma soprattutto corpo, come protagonista di tutto il suo lavoro. Per Barney il corpo umano è la scultura perfetta, il materiale vivente modellato dal divino e cerca di farlo vivere e percepire in tutte le dimensioni parallele alla realtà, che solo il cinema può aprirgli nella sua illusione ottica. Drawing Restraint 9, del 2005, è il capitolo più noto della serie ambientato sulla baleniera giapponese Nisshin Maru. Il film segue una coppia di visitatori occidentali giunti sulla nave per sposarsi. Durante la cerimonia vengono sommersi dalla vaselina che arriva da una scultura scioltasi sul ponte e, avvolti da questo liquido, cominciano a trasformarsi, tagliandosi gli arti a vicenda, prendono una nuova forma, diventando poco a poco una balena che si allontanerà, nuotando, dalla nave.

Nessun commento:

Posta un commento