Ciro Vitale

Le opere di Ciro Vitale si presentano essenziali dal punto di vista formale e al tempo stesso intrise di umanità: il calore di una voce, lo sguardo di un personaggio ritratto, la forza di un dettaglio entrano in relazione e in contrasto con il minimalismo dei mezzi impiegati. Le opere di Vitale che nascono dalla storia e dalla memoria si relazionano con l'oggi attraverso protagonisti tradotti in simboli. Il giovane artista campano parte dalla riflessione su come la società in cui viviamo sia “naturalmente” predisposta a dimenticare, sentendo quindi come un'urgenza la necessità di riaffermare alcuni valori fondanti della nostra storia.
La serie Frammenti riporta al tempo alla base dei lavori esposti. Dieci disegni tratti da dettagli di fotografie di famiglia degli anni trenta e quaranta, a cui è sottratta l'identità individuale a favore della rievocazione di una memoria collettiva, diventano icone di quei decenni.
Il video Cronaca di un giorno perfetto, costituito da stralci di filmati d'archivio, rappresenta un intreccio di episodi della storia italiana contemporanea dove sono emerse logiche antidemocratiche a cui si è contrapposta una forte reazione popolare.
Attraverso i dittici fotografici In Absentia#1 e In Absentia#2, l'artista attua una riflessione sulla scomparsa di coloro i quali hanno vissuto in prima persona la Resistenza partigiana e con essa della memoria che direttamente custodiscono. Qui, i ritratti di ex partigiani, realizzati da Vitale nel 2009, sono affiancati a fotografie di luoghi-simbolo, le montagne del lecchese, costituendo una sintesi emozionale, narrativa e visiva.
Elemento principe dell'installazione Senza titolo (Omaggio alla memoria di Piazzale Loreto) è il suono, attraverso cui l'artista collega idealmente uno dei luoghi della Resistenza, Piazzale Loreto, con una sala della Galleria Borgogna. Su un tavolo luminoso sono posizionati quindici lightbox con i ritratti fotografici sbiaditi dei “martiri di Piazzale Loreto”; l'elemento sonoro è costituito da una registrazione audio effettuata il 10 agosto 2009 nello stesso luogo e giorno in cui, nel 1944, furono giustiziati ed esposti al pubblico i corpi dei quindici partigiani. Con questo lavoro, l'artista da un lato intende restituire l'alto valore simbolico a Piazzale Loreto e dall'altro ne denuncia la scomparsa.
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