9.6.11

rebecca horn


Rebecca Horn (Michelstadt, 24 marzo 1944) è una scultrice e regista tedesca, famosa soprattutto per le sue estensioni corporali, opere che consistono in prolungamenti di parti del corpo, la più famosa delle quali è ritenuta essere Einhorn (Unicorno), un vestito dotato di un lungo corno che si proietta in alto partendo dalla testa, e Pencil Mask (Maschera di matite), una maschera con diverse matite che ne fuoriescono.

Imparò a disegnare dalla sua governante rumena, e da allora ne fu ossessionata, perché lo vedeva come un linguaggio d'espressione molto più libero di quello orale. Ciò si sarebbe rivelato importante per la sua vita d'artista dopo la fine della seconda guerra mondiale: la Horn racconta che, dopo il conflitto, dovunque andasse non poteva parlare tedesco, in quanto si sentiva odiata perché tedesca. Si appassionò al disegno perché non doveva "disegnare in tedesco, francese o inglese", ma solo disegnare.

I genitori avevano intenzione di farle studiare economia, ma all'età di 19 anni si oppose a questi piani e decise di frequentare l'Accademia di Belle Arti di Amburgo. L'anno dopo, però, fu costretta a lasciare l'Accademia, poiché colpita da un grave avvelenamento dei polmoni, iniziata, a suo dire, nel 1964 a Barcellona, quando lavorava senza protezioni con la fibra di vetro.

La morte dei genitori, un anno di degenza in ospedale e un lungo trattamento con antibiotici, la spinsero a isolarsi, e a lavorare solo con materiali più sicuri. Uscita dalla fase di isolamento, iniziò a creare sculture e strane estensioni con balsa e tessuti, con lo scopo di sconfiggere la "solitudine, comunicando attraverso le forme del corpo". Tornata ad Amburgo, continuò a creare, producendo oggetti che ricordavano bozzoli, body extension rivestite e fasce prostetiche. Nei tardi anni sessanta iniziò a dedicarsi alla performance art, pur continuando a dar vita alle creazioni di body extension.Einhorn (Unicorno) è una delle più famose opere della Horn (il titolo è anche un gioco di parole sul nome dell'artista). L'opera fu utilizzata per una performance ed indossata, in quest'ultima, da una donna mentre camminava in campagna. La body extension è attaccata al corpo tramite delle cinghie, simili a quelle utilizzate dalla pittrice Frida Kahlo.

Le opere di Rebecca Horn sono ispirate, a suo dire, dalle opere di Franz Kafka e Jean Genet, e dai film di Luis Buñuel e Pier Paolo PasoliniPer festeggiare le feste natalizie del 2002 e il capodanno del 2003, il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, commissionò alla Horn un'opera da esporre in Piazza del Plebiscito a Napoli. L'opera era costituita da 333 teschi (alla fine dell'esposizione se ne contavano meno, in quanto alcuni di essi furono trafugati) piantati nel selciato della piazza. La stessa autrice dell'opera ha sostenuto di essersi ispirata a un celebre cimitero napoletano, il Cimitero delle Fontanelle, caratterizzato da un celebre ossario. Sulla piazza erano inoltre sospesi 66 cerchi al neon, una sorta di aureole, in contrasto con i teschi. Il contrasto doveva rappresentare, secondo la Horn, il vero significato dell'opera. I teschi furono poi rimossi, come previsto, il 31 gennaio del 2003. La controversa opera scatenò, com'era prevedibile, reazioni diverse nella popolazione e nei turisti.La Horn è anche regista. Ha diretto tre film. Il primo, Die Eintänzer, è del 1978 (nel film la stessa Horn è la voce narrante). La Ferdinanda: Sonate für eine Medici-Villa è del 1982, mentre il più recente, Buster's Bedroom, la vede anche nel ruolo di sceneggiatrice. Nel film, che è del 1991, recitano anche Donald Sutherland e Géraldine Chaplin.

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