
Guy Ben Ner (Ramat Gan, 1969) ha rappresentato Israele alla LI Biennale di Venezia. Ha tenuto mostre personali al Contemporary Arts Center di Cincinnati, allo Herzliya Museum of Art (Israele) e al Musée d’art contemporain di Montreal. Ha inoltre partecipato a mostre collettive al PAN di Napoli, al P.S. 1 e al MoMA di New York, al Museo di Haifa, allo Skulptur Projekte di Münster, alla Tate Modern di Londra. Guy Ben Ner vive e lavora a New York. Fin dagli inizi la produzione artistica di Guy Ben-Ner appare incentrata sulla sua stessa persona e sulla relazione con la sua famiglia. Esaminando (sia emotivamente che fisicamente) all’interno del proprio ambito privato le differenti specie di costruzioni e di circostanze familiari, l’artista induce il suo pubblico a riflettere su valori universali e sui comportamenti che scaturiscono dalla connessione tra l’ambito sociale e le attitudini naturali degli esseri umani. Sebbene siano girati in casa e coinvolgano spesso i suoi bambini, i film di Ben-Ner sono ben lontani, per struttura narrativa e valore formale, dal film amatoriale: essi appaiono infatti come sequenze di scene accuratamente pianificate speso precedute da un copioso story-board di disegni e di studi. L’interesse per i lavori realizzati intorno alla metà degli anni ‘60 e i primi ’70 da body artists come Bruce Nauman, Vito Acconci e Dennis Oppenheim e la fascinazione per situazioni filmiche in cui il regista, il cameraman, il primo attore e la controfigura costituiscono un tutt’uno, portano Ben-Ner ad approfondire il suo interesse per i primi films di Harold Lloyd, Charlie Chaplin e, in modo particolare, per l’opera cinematografica di Buster Keaton. Il lavoro di questi registi-pionieri, infatti, influenzerà i suoi films come forma di omaggio e di parafrasi. In questo senso, la comicità grossolana – che Ben-Ner considera come un'espressione della body-art – avrà un ruolo principale nella formazione del suo interesse narrativo e nel suo linguaggio cinematografico. Un'ulteriore lezione da Buster Keaton e del suo significativo milieu è per Ben-Ner il suo "lavorare con la famiglia" e il che si riflette sulla sua opera come un totale superamento del confine tra vita professionale e vita privata, tra la “casa” e il “palco”.
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