1.7.09

Guy Ben Ner

Guy Ben Ner (Ramat Gan, 1969) ha rappresentato Israele alla LI Biennale di Venezia. Ha tenuto mostre personali al Contemporary Arts Center di Cincinnati, allo Herzliya Museum of Art (Israele) e al Musée d’art contemporain di Montreal. Ha inoltre partecipato a mostre collettive al PAN di Napoli, al P.S. 1 e al MoMA di New York, al Museo di Haifa, allo Skulptur Projekte di Münster, alla Tate Modern di Londra. Guy Ben Ner vive e lavora a New York. Fin dagli inizi la produzione artistica di Guy Ben-Ner appare incentrata sulla sua stessa persona e sulla relazione con la sua famiglia. Esaminando (sia emotivamente che fisicamente) all’interno del proprio ambito privato le differenti specie di costruzioni e di circostanze familiari, l’artista induce il suo pubblico a riflettere su valori universali e sui comportamenti che scaturiscono dalla connessione tra l’ambito sociale e le attitudini naturali degli esseri umani. Sebbene siano girati in casa e coinvolgano spesso i suoi bambini, i film di Ben-Ner sono ben lontani, per struttura narrativa e valore formale, dal film amatoriale: essi appaiono infatti come sequenze di scene accuratamente pianificate speso precedute da un copioso story-board di disegni e di studi. L’interesse per i lavori realizzati intorno alla metà degli anni ‘60 e i primi ’70 da body artists come Bruce Nauman, Vito Acconci e Dennis Oppenheim e la fascinazione per situazioni filmiche in cui il regista, il cameraman, il primo attore e la controfigura costituiscono un tutt’uno, portano Ben-Ner ad approfondire il suo interesse per i primi films di Harold Lloyd, Charlie Chaplin e, in modo particolare, per l’opera cinematografica di Buster Keaton. Il lavoro di questi registi-pionieri, infatti, influenzerà i suoi films come forma di omaggio e di parafrasi. In questo senso, la comicità grossolana – che Ben-Ner considera come un'espressione della body-art – avrà un ruolo principale nella formazione del suo interesse narrativo e nel suo linguaggio cinematografico. Un'ulteriore lezione da Buster Keaton e del suo significativo milieu è per Ben-Ner il suo "lavorare con la famiglia" e il che si riflette sulla sua opera come un totale superamento del confine tra vita professionale e vita privata, tra la “casa” e il “palco”.

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