1.7.09

Giuliana Racco

La pratica dell'artista richiede una varietà di processi e di mezzi, andando da una particolare enfasi ad una una metodologia basata sulla ricerca. Così i suoi impianti variano nella forma: fotografia, bookwork, video, installazione e azioni performative. Gran parte della ricerca si basa sulla produzione di interviste, con il risultato che la partecipazione di altri è sempre presente nella realizzazione del lavoro. Le parti implicano sia le realtà contemporanee che storiche, mentre riflettono sui concetti delle tattiche di sopravvivenza, lingua e comportamento, mediante mezzi di comunicazione differenti. I prodotti sono spesso edizioni messe a disposizione del pubblico, in alcuni casi richiedenti l'operazione di completamento da parte dell'utente. Talvolta le opere istallate fungono da luoghi di contemplazione. Dare voci ad altri, è un elemento ricorrente nella sua pratica e restituisce una qualità luogo-specifica agli impianti. Con questa interazione, e la messa in evidenza delle interconnessioni con le circostanze più generali, gli spazi e le realtà di altri sono trasformati da esperienza specifica e collettiva in qualche cosa di accesible ad un pubblico più ampio. Provenendo da esperienze vive, che sono inevitabilmente sociali e politiche, le opere sfiorano problematiche contemporanee quali l'immigrazione ed il lavoro. Racco riflette sui processi di trasformazione delle lingue (orali/scritte), sui comportamenti, su che cosa facciamo e su che cosa diciamo, come ci comportiamo e come queste cose riflettano sugli altri o sugli ambienti circostanti.

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