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Mary Billyou‏


Mary Billyou, 43 anni, nasce negli Stati Uniti d'America, a Ovest di Hartford. Attualmente vive e svolge il ruolo di operatrice e assistente nel settore cinematografico e video a New York.


Nel 2003/2004 ha frequentato il Whitney Independent Study Program, ove si è laureata, mentre nel 2002, con la presentazione di film e video, ottenne il master (MFA) presso “The School of the Art Istitute” di Chicago.
La sua pratica include diversi interessi come spazi alternativi, pratiche collaborative, fotografie di strada, sistemi di ordinazione e, nei momenti di svago, adora fare lunghe passeggiate con il cane.
Con la sua carriera da regista ha presentato le sue opere in tutti gli Stati Uniti e Nord America, in Repubblica Ceca e in Cina.
Nel 2004 espone un video “Perhaps the Singer is Dead” con una durata di 7 minuti e con una colonna sonora ricca di parole e di pensiero centrando cosi l'attenzione sul senso dell'incapacità di trovare un fine.
Nel 2007 invece partecipa ad una mostra collettiva, “On the Collective for Living Cinema”, che riesamina gli obiettivi all'interno di catene economiche, politiche e sociali, organizzata come una serie di eventi di screening programmati singolarmente attraverso una “timeline” di documentazione.
All’“UNMASKED” nel 2009 sono stati presentati, sia a Firenze che a Torino, film e video di vari artisti contemporanei, inclusi anche lavori di Mary Billyou, che focalizzano la loro attenzione sulle forme di oppressione politica, discriminazione e violenza.
In seguito, a Marzo dello stesso anno, l'artista presenta al Festival “Immagini 1-9” un video di 10 minuti con immagini convulsive del ventesimo secolo; invece il 4 Aprile presso la sede Microcinema al Sundance, in collaborazione con Annelisse Fifi, mostra un breve documentario dedicato a Mohamed Yousry, un traduttore arabo emigrato negli Stati Uniti negli anni 80, la cui vita, dopo l’11 Settembre 2001, è cambiata radicalmente (il 13 dello stesso mese viene arrestato dal FBI di New York scontando cosi la sua pena).
Inoltre tra le diverse opere presentate da Mary Billyou nel 2009 ricordiamo anche “The Invalids”, opera esposta in “Hysteria: Past yet Present” ovvero una mostra che esplora l'isteria in relazione alla patologia e alla costruzione dell'identità femminile attraverso una pura forma artistica.
Con un acrilico e smalto su una tela di 37x18 cm, Billyou contribuisce al “Heal Dara G”, un centro di informazione e raccolta fondi per l'artista Dara Greenwald, per far si che guarisca da un cancro.
Nel 2010 il “Round Robin Collective” annuncia “Ecstatic” una mostra e una serie di eventi che si terranno per quattro settimane nell'ex convento di St.Cecilia a Greenpoint (Brooklyn) occupando le stanze dei quattro piani dell'istituto. Mary Billyou, insieme a tanti altri artisti, partecipa alla mostra con l'opera “Subspace Face”, un video proiettato in loop con una durata di 20 minuti, che focalizza l'attenzione sulle matrici percettive e filosofiche della “faccia” basandosi sulle tecnologie di riconoscimento facciale.
In seguito, in collaborazione con Jenny Vogel, Mary partecipa al “Double Bill”, una mostra a cura di New York Film in “Art in General” a Walker Street (New York). Il loro interesse è rivolto a psicologie parallele ma opposte: inconscio e conscio. Inoltre le loro opere web e testuali sono guidate da un interesse per il desiderio, per la malinconia, per il disordine e l'esistenza. Le opere presentate da Mary Billyou sono “ CBS Eye ” e “The Wonder of it All”.
Sempre nel 2010, inoltre, dalla Jerome Foundation Filmmaking ha ricevuto un sovvenzionamento per “GUN HAT” un film sperimentale, un (work in progress). E' un film in bianco e nero girato nella Chinatown di New York City, the Bowery, Central Park e Fifth Avenue e ricorda il genere di “film noir”. E' diviso in cinque sezioni che il produttore descrive come un compendio di film narrativo utilizzando solo gli elementi iconici.
Nel 2011, ancora una volta, Mary partecipa al Round Robin Collective presso Camel Art Space ad una mostra chiamata LIVE/WORK SPACE che si basa su collaborazioni condivise tra i diversi artisti. La mostra presenta diverse istallazioni di pittura, scultura e proiezioni di film e video che trattano le condizioni attuali e storiche in cui gli artisti vivono e lavorano nella città di New York.
Nel 2012, presso la galleria “soapbox” a Brooklyn (NY) 636 Dean Street, Mary Billyou partecipa al Re/Spond/Re/Peat, una mostra collettiva che riunisce artisti e gruppi di artisti che lavorano a discipline di performance, suono e supporti di stampa. Utilizzando l’idea del soapbox come punto di partenza, gli artisti invitano gli spettatori a diventare dei partecipanti attivi, creando cosi una piattaforma di scambio più intimo.
Per la terza volta consecutiva con “Hospitality” l’artista partecipa all’edizione 2012 del Round Robin Collective. Hospitality è una mostra organizzata presso l’ex ospedale Greenpoint di Brooklyn. Gli ospiti invitati alla mostra potranno, attraverso opere d’arte di collaborazione, istallazioni, performance ed altri eventi, osservare i diversi aspetti di ospitalità.
Inoltre in collaborazione con l’artista Audra Wolowiec del Round Robin Collective presenta un’altra sua opera, un video progetto intitolato “Conversation”.
Mary Billyou è riuscita ad esporre le sue opere di film e video anche al “The Underground Film Festival” (Chicago), al “Sundance Int’l Film Festival”, al “Black Maria Film Festival”, al “Festival immagini” (Toronto), al “New Museum” e “Squeaky Wheel”.
Attualmente partecipa al programma di Lower Manhattan lavorando su un impianto che include un video sovvenzionato dal Centro Sperimentale della TV 2006.

Altri suoi lavori :
"Case Study #6".
"Case Study #8".

"Available Properties".
"On the Alternative Art Space Movement in NYC" (Part 1-2-3).
"Ours be the tossing".

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