10.10.11

Shirin Neshat



Shirin Neshat è un artista iraniana, nasce nel 1957 a Qazvin in Iran. Nel 1974, periodo della rivoluzione iraniana, lascia il paese d’origine e raggiunge sua sorella, negli Stati Uniti, per studiare arte. Shirin Inizia i suoi studi presso l’istituto domenicano a San Francisco in California ma La sua formazione si completa nel 1982 all’università di Berkeley dove conclude Bachelor of Arts (Laurea), Master of Arts ( Post-Laurea) and Master of Fine Arts (Più alto livello nel campo delle arti). A causa del cambiamento politico dovuto all’ instaurazione del regime islamico in Iran, a Shirin viene impedito di tornare in patria e di ricongiungersi con la famiglia, permesso che potrà avere soltanto nel 1990. Durante il suo primo viaggio in patria l’artista rimane colpita dallo stile di vita imposto ai sudditi e in particolare alle donne (obbligate ad vestire il chador) dal regime teocratico. Da questa visita, è maturata la decisione di dedicare il proprio lavoro alla riflessione sulle profonde differenze che separano la cultura occidentale,dove la figura della donna viene notevolmente esaltata e alla quale ella è ormai assimilata, e quella orientale , in cui il mondo femminile viene oppresso, dalla quale invece proviene. L’artista è riuscita a descrivere con fotografie ritoccate da poesie in lingua persiana e in video proiezioni, la condizione di guerra costante che affligge l’iran e la segregazione in cui le donne nel suo paese sono costrette a vivere. Le sue opere infatti, hanno come soggetto la donna e la sua condizione, nel confronto tra oriente e occidente. La Neshat è riuscita a descrivere con fotografie ritoccate da poesie in lingua persiana e in video proiezioni, la condizione di guerra costante che affligge l’iran e la segregazione in cui le donne nel suo paese sono costrette a vivere. Il primo ciclo di lavori legati a questo tema, sono le fotografie di “Women of Allah” in cui per sottolineare il profondo coinvolgimento nei temi che tratta, l’artista ritrae se stessa o insieme con altri, vestita con chador islamico. Le restanti parti del corpo sono coperte dalla scrittura calligrafica persiana: il Farsi. Essa viene tracciata a mano con inchiostro di china. Vengono riportati versi d’ amore di poetesse iraniane poichè, secondo Shirin la poesia è la voce che rompe il silenzio della voce ritratta. Nel 1996 raggiunge notorietà internazionale, imponendosi cm una delle giovani artiste più rappresentative della sua epoca. Interessata al cinema e al suo linguaggio, decide di allargare il cerchio della propria ricerca espressiva. Comincia così a realizzare anche video: il primo di questi è “ Anchorage”. il suo modo di proiettare si distingue dagli altri per la scelta di proiettare le sequenze su due schermi, opposti o accostati. In questo modo , i video assumono un andamento narrativo più accentuato e narrativo. Nel 1997 realizza “ The Shadow under the Web” in occasione della Biennale di Istanbul. Il video è composto di una proiezione in simultanea su quattro schermi. Nel 1998 invece viene realizzato “Turbulent” con il quale conquista il Primo Premio Internazionale. Questo lavoro vede la collaborazione di Shirin con Sussan Deyhim ( musicista e compositrice iraniana). Il 1999 è l’anno di “Rapture” e “Soliloquy” e nel 2000 invece viene realizzato, ancora su due schermi accostati, “ Fervor”, probabilmente il filmato più esplicito nella condanna della repressione del desiderio erotico. Nel 2001-02, Neshat ha collaborato con il cantante Sussan Deyhim e creato logica degli Uccelli , che è stato prodotto da curatore e storico dell'arte Rose Lee Goldberg . La produzione lunghezza multimediale in anteprima al Summer Festival Lincoln Center nel 2002 e girato al Walker Art Institute di Minneapolis e di Artangel a Londra. Col passare del tempo, il regime islamico dell'Iran diventa sempre più invadente e oppressivo e le opere d arte di Neshat diventano coraggiosamente critiche nei confronti del proprio paese. Nel 2006 Shirin si è aggiudicata la Dorothy e Lillian Gish Prize , uno dei più ricchi premi nelle arti, conferito annualmente a un uomo o una donna, il quale ha dato un eccellente contributo alla bellezza del mondo e la comprensione della vita.Nel 2009, Neshat ha vinto il Leone d'Argento per la migliore regia al 66 Festival del Cinema di Venezia per il suo debutto direzionale con ”Women without Men”, basato sul nome del romanzo di Shahrnush.Nel luglio dello stesso anno Shirin Neshat prende parte per tre giorni allo sciopero della fame presso la sede delle Nazioni Unite a New York per protestare contro le elezioni del 2009 presidenziali iraniane . Nel dicembre 2010 Shirin Neshat è stata nominata Artista del Decennio da Huffington.

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