6.10.11

Sadie Benning


Sadie Benning (nata 11 Aprile 1973) è una video maker. un'artista visiva e musicale. Si è affermata nei primi anni '90 , nel Milwaukee Wisconsin, come un'adolescente video-maker. Cresciuta con la madre nell'entroterra di Milwaukee , Benning lasciò la scuola all'età di 16 anni , principalmente a causa della sua omofobia. I suoi primi lavori, fatti all'età di 15 anni, furono girati con la fotocamera Fisher-Price Pixelvision , registrando immagini in bianco e nero su cassette audio standard. Per i suoi primi lavori usò la fotocamera Fischer-Price PXL-2000 che le fu regalata per Natale da suo padre, il regista sperimentale James Benning. All'inizio Sadie fu scostante verso la fotocamera PixelVision. " Io penso che questa sia un pezzo di merda. E' in bianco e nero. E' per bambini. Mi disse che era una sorpresa. Mi aspettavo una videocamera".Le sue opere erano performance combinate di esperimenti narrativi, di grafica, cut-up musicali per l'esplorazione, di sessualità e altre materie di vario genere. Il suo lavoro è stato incluso 2 volte nella Biennale di Whitney. Nei suoi primi lavori, A New Year, Living Inside, Me and Rubyfruit, Jollies, and If Every Girl Had a Diary, Sadie usò dintorni isolati e come obiettivo principale se stessa. Nel suo primo lavoro, A New Year, Sadie si rifugia dalla parte anteriore della fotocamera, utilizzando come ambiente, in primo luogo i confini della sua stanza e la finestra della sua camera da letto, per rappresentare i suoi sentimenti d'angoscia, confusione e alienazione. Sadie dice in un'intervista :" Io non parlo,non ci sono fisicamente, il testo è tutto scritto a mano, la musica, volevo sostituire gli oggetti, le cose attorno a me, per illustrare gli eventi.Ho usato tutti gli oggetti a me vicini, televisione,giocattoli,il mio cane, a prescindere. Durante A New Year esplorò il tema della sua identità sessuale e della sua crescita.Benning ha usato spesso nelle sue opere la cultura pop come la musica, la televisione, i giornale , per amplificarne il messaggio e al tempo stesso parodiando su di essa.Spesso le immagini viste in tv o nei film la facevano arrabbiare e al stesso tempo la ispiravano : " Sono totalmente false e costruite per divertire e opprimere al tempo stesso-sono senza significato sia per le donne sia per le donne gay.Ho iniziato perchè avevo bisogno di immagini diverse e non ho mai voluto aspettare che qualcun altro lo facesse per me".L'uso di questi suoi mezzi di lavoro nn solo è prtico, ma fornisce allo spettatore una visione di come Sadie interagisce con il mondo. Nel 1991, il primo articolo riguardante il lavoro di Benning, fu scritto da Ellen Spiro, e venne pubblicatosul giornale nazionale gay The Avocate.Più il suo lavoro progrediva, più Sadie diventava confortevole con se stessa usando come immagine il suo corpo e la sua voce creando un'importante texture per i suoi video.Nell'opera If Every Girl Had a Diary, Sadie utilizza i limiti della PixelVision per ottenere estremi primi piani del suo volto, occhi, e dita, per portare lo spettatore ad un livello molto più intimo e personale con se stessa, tirando il pubblico alla sua faccia mentre lei racconta la sua vita e i suoi pensieri. Senza alcun riguardo per la formazione di una persona ,la razza, l'identità sessuale, Sadie permette allo spettatore di entrare nel suo mondo, la sua mente, la sua cella, il suo luogo di rifugio e di recupero."I video di Benning sono audaci autoerotiche e autobiografie, e la capacità di far sembrare la machina una parte di sè, ed un'estensione del suo corpo, invitano il pubblico a conoscerla". Durante il decennio ha co-fondato Le Tigre, una band femminista post-punk di cui facevano parte ex-Bikini Kill singer/guitarist Kathleen Hanna and zinester Johanna Fateman.Poi lasciò la band. Nel 2004, Bill Horrigan ha curato una retrospettiva sulle sue opere visive. Nel 2006, in collaborazione con Solveig Nelson, creò un progetto video installazione two-screen.Il video ha debuttato al Wexner nel 2007 durante la mostra "Sadie Benning: Suspended Animation". Nel settembre del 2007 "Play Pause" ha debuttato al Dia Center in New York. In concomitanza con l'installazione di Dia, Ochard Gallery espone i suoi disegni astratti, le video installazione, le sculture a parete, e "play/pause", che portò al record nella mostra personale Form of...a waterfall". Nel 2007 furono incluse 2 opere alla White Colomns Annual. Alcune mostre recenti includono Play/Pause: Power Plant Gallery (2008), e la 7 Biennale di Gwangju (2008).

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