29.6.09

Gianni Iannitto

Gianni Iannitto si diploma presso l'Accademia di Belle Arti di Napoli (1997), consegue la laurea Biennio Specialistico in Artivisive e discipline dello spettacolo (2006). Dopo un percorso artistico legato al mondo della pittura, in seguito a collaborazioni al fianco di artisti del mondo della videoarte, inzia nel 2005 a lavorare anch'egli come videoartista affiancando tale attività al ruolo di videodocumentarista per i luoghi dell'arte. Partito con una visione pop della videoarte, utilizzandola come conseguenza della propria ricerca musicale, è andato pian piano ad interessarsi di temi a carattere sociale. Ricorrente è il tema della sua città: il problema rifiuti, la delinquenza, la salute, la libertà ed il futuro lavorativo dei cittadini. Ha così intensificato la propria ricerca nel campo della videoarte rendendo il suono parte integrante di essa. Ultimamente ha avviato un discorso curatoriale di videoeventi, fra cui si annovera la fortunata mostra curata insieme a Laura Iasiello nello spazio della Giu*box gallery, dal titolo L'ebbrezza di Noè (2008). Nel video Addormentarsi Adesso, del 2005 Iannitto propone mmagini dai colori acidi che si muovono a scatti, riprendendo i pensieri in movimento di una donna tra luoghi e non luoghi, atmosfere familiari contrapposte ad atopie. In Train del 2006, usa colori psichedelici e suoni elettronici in soluzione caleidoscopica che tendono a ricreare l'idea di un viaggio. Figure e suoni artificiali giocano con ciò che la memoria umana riconosce in quanto treno in movimento. Video S.p.a. del 2006 è strutturato come se si trattasse di una pubblicità di una fabbrica della pasta. Fra immagini di colori acidi rappresentanti scene di cronaca ed altre di vita quotidiana con colori non alterati, si gioca col simbolo dello spaghetto da mangiare e il laccio emostatico (da immaginare ma non presente in scena) per parlare di una realtà italiana, la realtà della periferia partenopea legata alla droga e alla malavita. S'adda mangià del 2007 è una riflessione sull'informazione giornalistica che porta spesso e volentieri a rendere famose le città per i loro lati negativi più che per i loro pregi. Lo faresti? del 2007 in una nazione dove il problema disoccupazione sembra non essere realmente ponderato dalla classe dirigenziale rimane al comune cittadino il porsi una domanda. Maggio '08, Chiaiano – L'odore della plastica bruciata del 2008 tributo ad un popolo che lotta per il proprio star bene contro un sistema che condanna il bullismo ma lo ripropone in altri modi. Not a drop of water del 2009 considera la vanità degli esseri umani e del potere economico e politico. Grosse major fanno pressione per la privatizzazione delle materie prime e vitali della terra, così da rivendercele manomesse e spesso prive della originaria qualità. L'acqua inizia a scarseggiare, l'informazione controllata ci convince a non opporci alla sua mercificazione, come degli automi accettiamo di acquistare ciò che il creato ci ha donato.Un uomo con grande devozione è intento a recuperare da un vassoio di metallo il contenuto liquido. Lo fa con un gesto quasi mistico e ritualistico prosciugando l'acqua con una pezza e riversandola nei contenitori della mercificazione. La pezza di cui l'uomo si serve ricorda sia per il colore (le vesti di alcuni gruppi religiosi orientali), sia per l'oggetto in se (il Cristo in croce fu abbeverato con una spugna imbevuta di aceto) contrastanti culture religiose che sprofondano le radici nell'origine dell'umanità. L'acqua in un gesto inverso viene manomessa alla stregua della manomissione del potere mercenario, ma allo stesso tempo conservata nel rispetto del suo incommensurabile valore per essere nuovamente utilizzata.

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