22.6.09

David Hall

David Hall è nato nel 1937 in Gran Bretagna e ha cominciato la sua attività artistica come scultore, ottenendo successo e vincendo il primo premio per la scultura alla Biennale di Parigi nel 1966. Egli prese parte ad altri importanti eventi, tra cui la mostra Primary Structures a New York, che segnò l’inizio del movimento minimalista. In seguito egli iniziò a utilizzare anche la fotografia, il film e il video per installazioni esposte internazionalmente. I suoi primi interventi televisivi apparvero alla TV Scozzese nel 1971 e la sua prima videoinstallazione fu esposta a Londra nel 1972. Egli partecipò alla formazione dell’Artist Placement Group con John Latham e altri nel 1966, fu co-organizzatore di The Video Show , la prima mostra di video-artisti nel Regno Unito nel 1975 e fu curatore della prima mostra di video arte alla Tate Gallery di Londra nel 1976. Nello stesso anno egli fondò con altri l’organizzazione London Video Arts . Egli è stato nominato docente onorario all’Università di Dundee nel 2003, ed ha insegnato presso numerosi importanti istituti d’arte e college. Nei suoi scritti egli ha coniato il termine “time- based media”, cioè media basati sul tempo, e ha creato il primo corso di laurea di time-based art, enfatizzando particolarmente l’importanza del mezzo video, al Maidstone college, nel Kent, nel 1972. David Hall ha realizzato opere televisive per importanti emittenti tra cui la BBC, Channel 4, MTV. Del 1971 sono le dieci TV Interruption per la Scottish Television che furono trasmesse, senza preavviso, in agosto e settembre di quel’anno. Del 1976 gli interventi di This is a Television Recever per la BBC, e Stooky Bill TV per Channel4 nel 1990 sono forse i migliori esempi di questo tipo di espressione artistica.
Le installazioni di Hall e molti suoi video sono concentrati sulla realtà fisica della televisione, come luogo di scambio, creatore di illusione e canale di informazone. Da molte delle sue installazioni più tarde egli presenta allo spettatore solo il retro dell’apparecchio TV, e in queste è simultaneamente negato il piacere di guardare lo schermo ed è dato un altro punto di vista della TV, quello che noi non sceglieremmo di guardare, ricordandoci il fatto che la televisione nasconde almeno quanto ci rivela, e forse molto di più. Hall ha affermato che per opporre resistenza all’esistente industria culturale, il modo più efficace è di produrre programmi TV o altre opere, che “(…) producano nello spettatore un effetto di incertezza, disagio. Non bisogna introdurre concetti, fornire argomentazioni, questo tipo di media (la televisione) non è adatto a questi scopi, ma produrre una sensazione di disturbo, nella speranza che questo disturbo sarà seguito dalla riflessione. Penso che ciò è l’unica cosa che uno può dire, e ovviamente è compito di ogni artista decidere con cosa intende produrre questo disturbo.” Jean-François Lyotard, Brief Reflections on Popular Culture, Institute of Contemporary Arts Documents 4, London, 1986.

Nessun commento:

Posta un commento