Turing è considerato il padre dell’intelligenza
artificiale. Nato in India da Sara e Julius Turing, nasceva 100 anni fa a
Londra il 23 giugno 1912. Sin dalla prima infanzia dimostrò predilezione verso
le materie scientifiche, a discapito di quelle umanistiche che lo fecero
diplomare a stento. Ebbe modo di approfondire gli studi fisico-quantistici e matematici
al King’s College di Cambridge, dove si laureò col massimo dei voti. Si dedicò
allo studio della teoria delle probabilità e alla matematica logica, riuscendo
a rispondere al problema della deicidibilità posto da David Hilbert, che lo
spinse all’intuizione di una macchina universale capace di obbedire a qualsiasi
tipo di istruzione data (macchina di Turing).
Nel 1936 Turing fu invitato a
Princeton, negli Stati Uniti, dal logico Alonzo Church, che in maniera
indipendente aveva risposto anch’egli al quesito di Hilbert. A Princeton ebbe
modo di lavorare con scienziati del calibro di Albert Einstein. Turing riuscì a
mettere in mostra le proprie capacità anche negli Stati Uniti, ma volle
necessariamente tornare in Inghilterra prima dello scoppio della seconda guerra
mondiale.
Durante la guerra fu integrato come crittografo al dipartimento
segreto di crittoanalisi di Bletchley Park al fine di decifrare i messaggi
scambiati tra diplomatici e militari della Potenza dell’Asse. Per violare i
cifrari tedeschi della macchina nazzista Enigma, Turing perfezionò la macchina
polacca “Bomba” dando vita, grazie alla collaborazione con Max Newman, a
Colossus (forma embrionale del computer). Al termine della guerra fu invitato
al National Physical Laboratory a Londra, dove disegnò il suo primo modello di
computer, l’Automatic Computer Engine.
In seguito si dedicò alle attività
sportive, gareggiando a diverse maratone. Nel 1952 fu arrestato per
omosessualità, dopo aver denunciato il suo ex amante per un furto in casa. Fu
perseguitato dal Governo Britannico, e gli fu inflitta come pena la castrazione
chimica, che gli causò impotenza e crescita del seno. Nel 1954 lo trovarono in
casa morto suicida con una mela avvelenata, prendendo spunto dalla favola di
Biancaneve, da lui apprezzata fin da bambino.
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