16.4.11

Gianni Toti

Gianni Toti (Roma, 24 giugno 1924 - Roma, 8 gennaio 2007) è stato videoartista, poeta, scrittore,traduttore, attore, regista televisivo e cinematografico e sperimentatore assai versatile. Con i suoi lavori di videoarte, definiti “video-poesie”, ha partecipato a tutti i principali festival internazionali. La grande avventura totiana ha inizio durante la seconda guerra: partigiano nelle prime file della resistenza prima, cronista del quotidiano “l’Unità” poi, Toti gira il mondo come inviato speciale, passando per congressi e rivoluzioni. All'inizio degli Anni Ottanta, la sua volontà di sperimentare nuovi linguaggi, gli fa scoprire il “video”come mezzo di comunicazione; inizia una sperimentazione in cui si fondono poesia, cinema e arte elettronica, creando un nuovo linguaggio, che lui stesso definisce "Poetronica" (videopoesia e poesia elettronica), realizzando numerose “VideoPoemOpere”, ovvero, composizioni videografiche dove la dominanza del suono, tipica della comunicazione video, è riportata verso la poesia che guida, con le sue accensioni, le sue pause e i suoi ritmi, le accumulazioni di immagini. Forse unico, fra gli autori video internazionali, a creare un discorso sul mondo fatto di immagini potentemente articolate, fino ai limiti estremi delle possibilità dei linguaggi elettronici (e, quindi, fino ai limiti estremi del noto, del già pensato, dell’ovvio, inteso sia come luogo comune dominante che come luogo comune alternativo). Non documentari, quindi; non opere classicamente narrative; non saggi sociologici, didascalici, dimostrativi. Ma pensieri formati da e per immagini e suoni, costruzioni da guardare - capire – rielaborare- per leggere in modo diverso il mondo. Realizzando le sue opere ha collaborato con centri specializzati culturali, come CICV (Centre de Recherche Pierre Schaeffer, a Montbéliard-Belfort, Francia), che gli ha dato la possibilità di utilizzare tecnologie e di confrontarsi con tecnici esperti per la creazione di progetti artistici. Nelle sue opere Toti mescola storia, politica, leggende, tradizioni orali, la cultura popolare. La sua scrittura contiene espressioni idiomatiche, neologismi, parole tratte da molte lingue.

Nessun commento:

Posta un commento