7.9.11

Rodney Werden


Videoartista nato a Toronto, Canada, nel 1946.
Informazioni inerenti alla sua crescita e all'istruzione ricevuta non sono pervenute.

Rodney Werden ha prodotto in totale 17 videocassette, la maggior parte tra il 1974 e il 1987.
I temi trattati da Rodney, sono principalmente legati al sesso, vissuto nelle sue forme più variegate e perverse, tuttavia il suo modus operandi, per quanto esplicito mette in risalto un desiderio d'introspezione che l'artista rivolge, oltre che al soggetto filmato, a se stesso, finendo per essere più volte fisicamente partecipe nei suoi stessi video, anche solo come voce. Le sue registrazioni tendono tutti alla messa a nudo dell'individuo, in tutti i sensi, o per essere più precisi, al denudare con flebile lentezza il soggetto per poter cogliere in tale atto, quante più sfaccettature inconsce vengano fuori, attraverso questa “interazione” diretta.

Non è un caso infatti, che molti dei suoi lavori, siano, tecnicamente, delle vere e proprie interviste di tipo documentaristico.
I suoi primi lavori erano strutturati come sessioni di posa prolungate, non eccessivamente dinamiche e votate all'ascolto.
Abbracciando temi quali sadomasochismo e feticismo sessuale, la sua ricerca, si estende al “ruolo” della società, e della sua artefatta moralità, rispetto al sesso; a quanti cambiamenti ed evoluzioni-ibridi questa ha partorito, deformando concetti e istinti naturali e confezionandoli in canonici standard. Se il valore civico-morale della società ha creato degli schemi, possiamo dire che l'occhio e l'obbiettivo di Rodney Werden, son volti verso ogni cosa provi ad evadere questi schemi e alle tracce che vi si lasci dietro nel tentativo.
Le sue produzioni quindi, oltre ad acquisire una duplice chiave di lettura, divengono sempre più esplicite e dirette, non si girano provini, non esistono prime, seconde o terze scene, tutto viene catturato secondo la natural cadenza del tempo, ma oltre questo evidente dettaglio strutturale, è possibile individuare nelle sue produzioni più mature, una critica allegorica alla condizione mentale indotta propria della prostituzione. Analisi celata in poche ma essenziali battute che rivelano l'incapacità di creare una sensazione, seppur sgradevole, l'incapacità di simulare e indurre un puro desiderio di rigetto e disgusto (verso la propria persona) al cliente pagante, che richiede tale trattamento, tale indotta e mal simulata manipolazione mentale a pagamento.
I suoi ultimi lavori, differiscono dai precedenti, essendo principalmente legati al mondo dell'economia di consumo, proponendo una critica scherzosa ed amaramente ironica al capitalismo.
Ad oggi sono unicamente note due esposizioni pubbliche dei suoi lavori.

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